Compostabile, biobased e PLA: cosa c’è da sapere per scegliere in modo consapevole
Nel settore alimentare, eventi, ristorazione e industria, la necessità di sostituire la plastica tradizionale è ormai una priorità. Ma le alternative — come il PLA (acido polilattico) e le altre bioplastiche — sono davvero la soluzione definitiva? Facciamo chiarezza.
PLA e bioplastiche: compostabile o solo biobased?
Sempre più spesso si sente parlare di bioplastiche, ma attenzione: non tutte sono uguali e non tutte sono compostabili.
Biobased significa che il materiale deriva da risorse rinnovabili di origine vegetale (mais, canna da zucchero, alghe). Questo riduce l’uso di petrolio, ma non garantisce automaticamente che il materiale sia anche compostabile.
Compostabile, invece, significa che il materiale si decompone in compost entro sei mesi (90% minimo) in presenza di batteri, funghi, ossigeno, umidità e calore in impianti industriali. Deve sempre rispettare la norma UNI EN 13432.
Attenzione: Meno del 50% delle bioplastiche sul mercato sono effettivamente compostabili. Alcune, pur essendo di origine vegetale (come certi PET o PA biobased), mantengono una struttura chimica identica alla plastica fossile e non si degradano.
Quando il PLA è una scelta responsabile
Il PLA, insieme al PHA e alle plastiche da amido, è sia biobased che compostabile, purché smaltito correttamente.
Tuttavia, anche il miglior prodotto compostabile richiede condizioni precise per degradarsi:
- Temperature superiori ai 60 °C, tipiche degli impianti di compostaggio industriale.
- Umidità e aerazione controllate.
Non significa che un bicchiere in PLA possa essere abbandonato su un prato con la convinzione che “tanto si degrada”.
L’approccio Ekoe: educazione al consumo consapevole
Da Ekoe selezioniamo solo stoviglie e imballaggi compostabili certificati UNI EN 13432 e accompagniamo ogni cliente verso scelte realmente sostenibili.
La nostra filosofia:
- Monouso solo quando necessario.
- Solo materiali compostabili con certificazione.
- Educazione al corretto smaltimento.
Un consumo responsabile per clienti consapevoli
Sei un ristoratore, organizzatore di eventi, catering o rivenditore nel settore food?
Offri ai tuoi clienti non solo prodotti compostabili, ma anche un messaggio chiaro:
La sostenibilità richiede informazione e impegno, non solo alternative di materiale.
FAQ — Compostabile, biobased e PLA
Cosa significa che un materiale è biobased?
Un materiale è definito biobased quando deriva da risorse vegetali rinnovabili come mais, canna da zucchero o alghe. Tuttavia, essere biobased non significa necessariamente essere compostabile.
Il PLA è sempre compostabile?
Il PLA (acido polilattico) è compostabile solo se smaltito correttamente in impianti di compostaggio industriale dove si raggiungono temperature superiori ai 60 °C. Non si degrada nell’ambiente naturale.
Qual è la differenza tra compostabile e biodegradabile?
Un materiale compostabile si decompone in compost entro sei mesi in condizioni controllate e certificate (UNI EN 13432). Biodegradabile, invece, indica solo la capacità di decomporsi, senza specificare tempi o modalità.
Posso gettare bicchieri in PLA nell’umido domestico?
Solo se il comune prevede il conferimento di stoviglie compostabili certificate nell’umido. In alternativa, è necessario conferire in raccolte dedicate o tramite impianti di compostaggio industriale.
Tutte le bioplastiche sono compostabili?
No. Alcune bioplastiche, pur essendo prodotte da fonti vegetali, non sono compostabili e si comportano come le plastiche tradizionali una volta smaltite.
Qual è l’impegno di Ekoe per una sostenibilità reale?
Ekoe seleziona solo stoviglie e imballaggi compostabili certificati UNI EN 13432 e supporta aziende e attività food nel corretto uso e smaltimento del monouso compostabile. Monouso solo quando indispensabile, sempre con consumo responsabile.
