Ekoe stoviglie monouso compostabili

Bicchieri riutilizzabili, si o no?

A cura di Marte

lettura di circa 5 minuti

Fino a pochi decenni fa, qualunque fosse il motivo per cui si mangiava e beveva fuori casa, si prevedeva di organizzarci, portandosi dietro contenitori di vetro, di acciaio, di coccio, tutti materiali forse pesanti ed ingombranti ma sicuramente riutilizzabili all’infinito.

A partire dalla fine della seconda guerra mondiale, ci sono foto memorabili delle prime gite fuori porta degli Italiani che sostenuti dal boom economico, iniziano a cambiare antichi stili di vita.

La gita al mare, il picnic fuori porta, automobili cariche di pentole, fiaschi, ceste, tovaglie e coperte.

Ma è nel contesto del cosiddetto benessere, del lavoro fuori casa, della fretta, che vede la nascita e la sua continua prosperità, la plastica così come ancora oggi la conosciamo. Date le sue caratteristiche di leggerezza, prezzo economico, resistenza al caldo/freddo ed infrangibilità, il successo è un continuo crescendo che nonostante tutto, non trova battute di arresto.

Bicchieri riutilizzabili di plastica convenzionale

La plastica convenzionale derivante da fonti fossili è anche tanto duratura che possiamo considerare di non potercene liberare mai, si può riciclare ma considerando che oltre la metà di quanto produciamo viene disperso in Natura oppure smaltito negli inceneritori, l’impatto della plastica è pesantemente inquinante e distruttivo per l’Ambiente.

Da qui la priorità di eliminare la plastica monouso, ampiamente usata come imballaggio e stovigliame anche laddove ci sarebbero delle alternative migliori.

Questo articolo si interroga sulla diffusione che sta conoscendo il bicchiere riutilizzabile soprattutto durante gli eventi culturali, musicali e sportivi ma non sono escluse attività stanziali e durature nel tempo come ad esempio I locali da ballo e le mense.

L’offerta si concentra su due tipologie di bicchieri riutilizzabili: in plastica dura oppure in silicone, tutti personalizzabili, di varie forme, capienze e colori.

Bicchieri riutilizzabili di plastica dura

La plastica dura che in maggioranza viene usata è il polipropilene, un polimero di sintesi ottenuto dal petrolio, usato per realizzare moltissimi prodotti di uso comune, compreso tanti oggetti usa e getta a cui stiamo dichiarando guerra, tra cui bottigliette e bicchierini del caffè

Nessuna novità quindi in termini di materiale ma anzi un continuo accesso a quelle fonti fossili la cui estrazione sono tra le cause primarie dei cambiamenti climatici.

Per quanto riguarda il silicone invece, si ricorre al silicio per ottenere un materiale più ecologico ma che purtroppo, nella sua fase finale di smaltimento, va conferito nella frazione indifferenziata senza poter essere riciclato.

Bicchieri riutilizzabili si o no e quale scegliere ?

Il bicchiere di plastica dura può essere lavato in lavastoviglie , una media di 300/500 volte mentre il bicchiere in silicone si aggira su svariate migliaia di lavaggi.

Il concetto di base è quello di eliminare la pratica dell’usa e getta ed evitare la produzione di rifiuti derivanti dal nostro recente retaggio di economia lineare che ci vedeva estrarre, produrre, utilizzare e buttare gli oggetti.

In questo modo si stima la drastica riduzione di rifiuti, potendosi avvelere del meritato titolo di eventi eco friendly, avvicinandosi all’impatto zero.

Il bicchiere ecologico riutilizzabile può essere visto anche come un ottimo supporto pubblicitario e veicolo di informazioni, rispetta le normative di pubblica sicurezza che escludono il ricorso al vetro (altro motivo per cui la plastica si era fortemente diffusa) e facilmente trasportabili essendo leggeri ed impilabili

Il suo funzionamento è molto semplice, può essere consegnato su cauzione, inserito nel prezzo del biglietto di entrata oppure venduto a parte, rientrando dell’investimento economico iniziale per l’acquisto.

Dotarsi di prodotti riutilizzabili rappresenta anche un mezzo per aumentare la consapevolezza e l’educazione delle persone che sono in qualche modo invitate a prendersi cura del bicchiere anzichè gettarlo dopo la bevuta.

Il passaggio a prodotti lavabili comporta un cambio di scenario che vedrà scendere la quantità di sacchi dell’immondizia prodotti ed attrezzare I banconi con pile di bicchieri puliti e pile di bicchieri sporchi perchè usati ed eventuali lavastoviglie per i lavaggi.

Ho ancora ben in mente la kermesse Fiorentina dedicata al rock, edizione 2017 a cui andai da appassionata di musica, nella stessa misura in cui sono appassionata di Natura. Alla fine della serata, l’enorme prato all’interno del parco delle Cascine, era letteralmente invaso dai rifiuti in maggioranza di plastica che ricoprivano tutta l’area. L’effetto notturno (100) e l’andatura affaticata delle persone che uscivano dopo ore ed ore di musica, in parte sotto un sole cocente, faceva sembrava l’arena un luogo apocalittico dove la distruzione dell’ambiente si era scatenata.

Un post spettacolo vergognoso ed indegno per l’homo sapiens, anni di evoluzione ed adattamenti, per poi trovarsi sommersi dalla nostra stessa spazzatura.

Le foto dei pochi cestini straboccanti e mischiati e di tutti quei rifiuti svolazzanti nel parco, fecero il giro dei social e dei giornali perchè oramai e per fortuna, molte persone hanno maturato la consapevolezza di dover cambiare rotta.

A distanza di tre anni, genericamente parlando si sono fatti alcuni passi avanti e ancora migliorabili.

L’immissione di materiali compostabili anzichè plastici dove non è possibile riutilizzare ed il bicchiere lavabile su cauzione, sono le misure a cui sempre più frequentemente riusciamo ad assistere.

Stenta il posizionamento del fontanello dell’acqua mobile per un puro contrasto economico, gli esercenti che vendono acqua imbottigliata, si oppongono a questa misura e troppo spesso, purtroppo la critica viene accolta, continuando a buttare nell’ambiente la bottiglietta vuota.

Altro punto dolente che non parte negli eventi, la separazione dei rifiuti ovvero la raccolta differenziata che molti di noi fanno da anni nelle proprie case.

Nelle poche occasioni in cui si è cercato di farla, è stato grazie al lavoro gratuito di molti volontari di guardia nell’area dei cestini. Per esperienza diretta, posso testimoniare che in questo modo funziona e si raggiungono percentuali altissime di raccolta differenziata di buona qualità, premettendo che il lavoro a monte deve essere quello di ridurre la quantità e la varietà merceologica dei rifiuti.

La soluzione migliore in termini ecologici, al di là della tipologia dei materiali, è la scelta del noleggio che abbassa ulteriormente la produzione di oggetti perchè possono essere condivisi tra più clienti.

Superare il bisogno del possesso andando verso la condivisione con gli altri, superare la noncuranza alla base dell’usa e getta per riscoprire il valore degli oggetti ed il loro impatto che imponiamo al pianeta, adoperarsi per il corretto riutilizzo o riciclo, questi sono I cardini fondamentali con cui fare veramente I conti.

Non c’è guadagno economico che tenga davanti alle incognite dei cambiamenti climatici, alle reazioni della Natura, alla forza con cui l’Ambiente ci risponderà. Pensiamoci un attimo, è veramente così difficile tenere in mano o legato al polso, un bicchiere ecologico riutilizzabile anzichè bere e buttarlo per terra ? Il gesto del buttare e dello sprecare non fa parte della storia dell’uomo, è un atteggiamente relativamente recente introdotto dal sistema consumistico esploso solo pochi anni fa. Lo sforzo che ci viene richiesto è soprattutto un ritorno al buon senso. Nessuna formula elitaria troppo difficile da capire, semplicemente comportati come se il pianeta fosse la tua unica casa, perchè infatti lo è.

Possiamo e dobbiamo farcela, le nuove generazioni sono pronte ed organizzare eventi sostenibili che tengono insieme divertimento e rispetto dell’Ambiente, è un ottimo canale di svolta.

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